venerdì 12 ottobre 2007

Pronti, partenza, via.



Siamo pronte. Bagagli fatti, scarpe ai piedi, passaporto in mano e soldi nella carta di credito.

Non manca niente, solo...Olga dov'è?¿?

Ancora non è tornata e l'aereo alle 23 e 55 spicca il volo.

L'emozione non ha voce, dicono. In silenzio ascolto il palpitare del mio cuore in ansia.

Sensazione sublime.

martedì 9 ottobre 2007

L’arrivo a Madrid di una mia amica Gioiese e gioiosa e l’acquisto della nuova versione dell’ ipod nano si sono fusi ed hanno fatto riemergere ricordi perugini a base di profumo di cioccolata calda, pasta ai quattro formaggi alle 5 del mattino, Mutandine e calzini bianchi fino alle ginocchia :S e musiche fluttuanti per i vicoli della città. Jazz, Yann Tiersen e Jolaurlo.

Vi assicuro che un pezzo così ascoltato in metro la mattina presto vi prepara al nuovo giorno. Manca qualche virgola, ma non so dove metterne. Qualche suggerimento? Prima ascoltatevi il pezzo, che merita.






sabato 6 ottobre 2007

Twitter mania

Così la chiamano. E realmente lo è. E parlo per esperienza personale.
Scoprì questa social network casualmente, decidendo di aggiungere un ex collega (neanche tanto) di lavoro tra i miei contatti Messenger, cliccando poi sul link del suo blog e infine leggendo nella colonnina di destra un badge (si tratta di un piccolo banner o riquadro que si incorpora ai blog e permette di visualizzare aggiornamenti, per esempio di Flickr, come quello che ho io a destra) dallo sfondo verde e con su scritto quello che Guido stava facendo in quell’istante o aveva appena fatto o fece una o due settimane fa.

Avendo il dito impulsivo come dice un altro collega di lavoro non potevo far altro che premere il tasto sinistro del mouse ed entrare in un tunnel dal quale non credo uscirò molto presto.

Basta iscriversi e si ha a disposizione 140 caratteri che puoi usare per scrivere ciò che vuoi.

Naturalmente se poi nessuno li legge non ha più molto senso perchè poi alla fine non altro che un mezzo per comunicare.

Va bene che comunicare con sè stessi è importante e che a volte ce n’è più bisogno di quanto uno creda, però questa è un’altra storia su cui scriverò in un secondo tempo.

Dicevo che i tuoi micropost possono essere letti da altri utenti che possono o no essere iscritti a Twitter e tu stesso puoi quindi leggere quelli degli altri.

Gli altri possono essere i tuoi amici, conoscenti o semplicemente gente che incontri in rete, che non conosci per niente, ma che alla fine termini per conoscere e seguire in tutti i loro spostamenti.

Sì, perché Twitter ha vari supporti da cui puoi scrivere e inviare i messaggi, dal Messenger al cellulare, giusto per citarne un paio e puoi quindi aggiornare coloro che ti seguono e ricevono notifiche ogni volta che scrivi un messaggio.

Ed è totalmente gratis.

Immagina che i tuoi amici vicini e lontani si iscrivessero a Twitter e tutti attivassero la ricezione de vostri rispettivi cinguettii (Twitter in italiano significa appunto cinguettare, cinguettio) via cellulare, ricevereste aggiornamenti su cosa dicono, pensano o fanno in quel preciso istante, senza dover inviare nessun sms e senza spendere una lira.

In Spagna è usato da molti utenti, 1219 nel maggio 2007 secondo una pubblicazione sulla twitosfera e alcuni di loro hanno organizzato anche un incontro twittero lo scorso 2 di ottobre dalla cyberlife alla real life y fué todo un exito.

In Italia gli utenti in quello stesso periodo erano molti meno, solo 706 secondo la stessa fonte tenendo in conto che la Spagna conta 44 milioni di abitanti mentre in Italia siamo quasi 59 milioni, possiamo concludere che il fenomeno è molto più esteso nella penisola iberica che nel bel paese.

Di seguito un video molto più sintetico delle mie 468 parole (le ho contate, sì, sì, una ad una):


lunedì 1 ottobre 2007

Me mudo

Il cielo di Madrid piange. I panni stesi fuori gocciolano come nasi raffreddati. Come quando non puoi trattenere le lacrime di un pianto accorato.

Ottobre inizia come da copione, la luce fioca dell’abat-jour, il plaid rosso sopra il divano pronto a riscaldarti, la tv di sottofondo e un nuovo diario virtuale da cominciare.

Il vecchio era ormai saturo, ci ho vomitato sopra di tutto un po’.

Anche qui rigurgiterò quanto di più sgradevole e allo stesso tempo delizioso possano produrre le sinapsi del mio cervello.

Non è un punto a capo, bensì un punto e virgola che cambia d’abito, si raccoglie in un nuovo spazio aperto e parlante.

Come il cielo di Madrid, stanotte, che vomita gocce grigie e lampi vibranti.